Verso la Pasqua
Camminare con lo sguardo rivolto al futuro
Senza timore di essere banali, è bene ricordarci che il cammino quaresimale è rivolto completamente e totalmente alla Pasqua. È stata la Chiesa stessa, fin dai primi secoli, ad accompagnare i credenti in questo percorso con la consapevolezza che qualsiasi “digiuno” avrà senso solo se la fame che nascerà verrà poi sfamata nella Pasqua!
Dai sermoni di san Massimo vescovo:
Questo numero di quaranta giorni non fu stabilito dagli uomini, ma consacrato da Dio, né indetto per considerazioni terrene, ma ordinato dalla celeste maestà (…)
E Dio ci ha ordinato di osservare l’impegno quaresimale in questo periodo dell’anno quando tutta la natura si rinnova e risorge.
(…) Dico che la terra all’inizio della Quaresima depone la tristezza dell’inverno, ed io all’inizio della Quaresima respingo la tristezza dei peccati; la terra è aperta dall’aratro per essere pronta a ricevere la sua semente, la terra della mia anima è arata dai digiuni perché sia pronta a ricevere la semente celeste.
Perché, come trae maggior raccolto colui che lavora piú assiduamente il suo campo, cosí raccoglie maggiori grazie colui che piú lavora il campo del suo corpo con frequenti digiuni.
Ecco infatti che in questo tempo di astinenza nei seminati rinverdisce la messe, i polloni s’alzano in arbusti, le viti si coprono di gemme, tutta la natura si aderge verso l’alto; cosí in questo stesso tempo torna a guardare al futuro la speranza ch’era semimorta, si ritrova la gloriosa fede perduta, la vita temporale si innalza verso la vita eterna, e tutto il genere umano si sottrae al dominio infernale, puntando alto verso il cielo.
(…) E in questo ciclo di quaranta giorni tutte le creature si danno cura di purgarsi di ciò che è nocivo per giungere pulite e adorne alla Pasqua.
Ora tutte le creature sono in parto, per presentarsi poi col loro frutto. Allora, infatti, inaspettatamente la spina porterà la rosa, sul giungo sboccerà il giglio, gli aridi virgulti daranno profumo, e tutto s’adornerà di fiori cosí che la stessa natura sembrerà col suo splendore celebrare la festa del gran giorno.
(…) Il Signore ci ha dunque elargito la Quaresima perché durante questo tempo, cosí come fa tutta la natura, noi concepiamo i germi delle virtú per produrre il frutto della giustizia nel giorno della Pasqua.
Dalla raccolta antologica: Sermoni di S. Massimo, Il Tempo della Santa Quaresima,Vescovo di Torino, édita dalle Ed. Paoline nel 1975
Buona Quaresima!