La creatività nella pastorale
Costruire percorsi di cambiamento… con creatività!
Testo tratto da un’intervista al Direttore della Creativ E-Academy, Giulio Carpi pubblicata sul mensile “L’Ogliastra”, n° 10, ottobre 2023
Come si concilia oggi la pastorale con la creatività? Può esserci una pastorale creativa?
Papa Francesco dice, a proposito della creatività: “C’è una parola che mi piace tanto: è una parola divina, se è umana è perché è un dono di Dio: creatività”.
Già da questa frase emerge quanto questo vocabolo sia amato e preso in considerazione da Bergoglio e, allo stesso tempo, ne chiarisce l’origine e il valore intrinseco. Di questo termine Papa Francesco fa un uso pastorale, che tuttavia non resta recluso al solo ambito ecclesiale, forse per la prima volta nella storia del magistero pontificio.
Una parola densa di significato che richiama l’identità stessa di Dio e l’origine del suo amore per l’uomo nell’atto stesso della Creazione. Un amore che coinvolge l’umanità, rendendola co-creatrice del disegno divino e invitandola ad essere feconda proprio come Lui stesso è ed è stato.
Il Dio cristiano è il Dio della sorpresa, della meraviglia, come spesso ripete Papa Francesco, ed essergli fedeli consiste proprio nell’essere creativi. Essere creativi dunque è esprimere prima di tutto la nostra fedeltà al disegno di Dio, al Suo sogno per l’uomo, è fedeltà alla missione della Chiesa nel mondo.
Ma verso la creatività, per sua natura, c’è forte resistenza, e chi desidera portare cambiamenti viene spesso visto come un ostacolo. Oltretutto la paura non favorisce lo sviluppo di questa dimensione pastorale.
Lo stesso Santo Padre ci ha invitato a rileggere il Libro di Giona.
Che cosa ci insegna? Ci insegna a non aver paura di uscire dai nostri schemi per seguire Dio, perché Dio va sempre oltre. Perché Dio non ha paura, è sempre oltre i nostri schemi! Dio non ha paura delle periferie.
Aggiunge: “Ma, per favore, non si capisce un catechista che non sia creativo. E la creatività è come la colonna dell’essere catechista. Dio è creativo, non è chiuso, e per questo non è mai rigido. Dio non è rigido! Ci accoglie, ci viene incontro, ci comprende. Per essere fedeli, per essere creativi, bisogna saper cambiare. Saper cambiare. E perché devo cambiare? È per adeguarmi alle circostanze nelle quali devo annunziare il Vangelo. Per rimanere con Dio bisogna saper uscire, non aver paura di uscire.”